Friday, April 15, 2005

NATURAL BEAUTY

"Pomade - a hair preparation popular in the 17th and 18th centuries was name after the apple which is pomata in Italian". From Natural Beauty by Aldo Facetti
This is the first book on natural remedies i ever bought, and it is amazing. the book contains beautiful photography throughout, and provides hundreds of useful and easy recipes for beauty products. it has saved me money, and provided me with a fun hobby. i highly recommend it .
NATURAL BEAUTY (Paperback)
by Aldo Facetti
Belle per natura: Ricette e consigli per preparare cosmetici naturali
by Aldo Facetti
The ingredients found in nature--herbs, oils, seeds, flowers, and resin--have been used for centuries to beautify hair and skin. Now, these traditional treatments have been adapted for the nineties, allowing anyone to create natural products that are nontoxic, hypoallergenic, fresh, and tailored to individual needs.
Ricette naturali per il proprio benessere (capelli, viso e corpo). Con un glossario abbastanza completo e una parte introduttiva sugli ingredienti utilizzati nel volume.

Piero Menichetti - Design

I primi anni '90 accolgono in catalogo Decò di Piero Menichetti, Lift di Giancarlo Bartoli e Sfera. Nel '93 inizia la collaborazione con Carlo Urbinati ed ecco Respiro, un successo firmato con Claudio Papa che negli anni non ha subito battute d'arresto. Nasce nel maggio '94 la serie Cinquecento una collezione ampia, articolata, che registra tuttora record di consenso e di vendite. Gli anni '90 sono pieni di novità, in rapida successione arrivano in catalogo Punto, quindi Camelot e Tiramolla, entrambi a firma di Urbinati e Papa. Roberto Lazzaroni disegna X Type e Star Type. Nasce Puzzle, un sistema componibile integrato di mobili ed accessori, firmato da Bertocci & Finocchi Architetti Associati. Successivamente entrano in produzione Coro e Tolomeo di Carlo Urbinati, Le Nuvole di Massimo Sacconi, Più di Giancarlo Bartoli e infine Illavabo di Urbinati & Papa. Entrano in scena i nuovi lavabi in vetro, Airone all'inizio, seguito da quelli della serie Più. Prodotti di design e di immagine, destinati a fasce di gusto diverse, realizzati con la consueta sapienza produttiva che caratterizza i prodotti Bertocci. Nell'intento di coordinare e ottimizzare l'impegno produttivo, Bertocci affronta con decisione la relazione con il trade e la comunicazione al pubblico finale. Pubblicità e relazioni pubbliche, ufficio stampa, iniziative sul punto vendita, strumenti di supporto alla vendita, incontri con gli agenti sono altrettante tessere di un mosaico articolato di impegno e determinazione.
lo Scopino A/21 firmato dallo Studio Menichetti.
Dal '75 si rinnovano i cataloghi e l'immagine aziendale, viene definito il nuovo marchio, si affrontano i mercati esteri, si partecipa a fiere di settore come il Cersaie, si sperimentano nuove tecnologie e si introducono collezioni rivoluzionarie e colorate. Lacche, elementi modulari, plexiglass, curve fluide, elementi funzionali, illuminazioni mirate, tutto concorre alla creazione di una stanza da bagno di diversa concezione che raccoglie in pieno l'energia, gli stimoli e la voglia di rinnovamento che scuote tutta l'Europa e il resto del mondo. Collezioni come la 1000 in acciaio inox o la 2000, in alluminio lavorato al tornio ad imitazione del legno laccato che spopola sul mercato, rappresentano un successo immediato in Italia e in Francia. Anche Segno di Piero Menichetti, declinata in tutti i colori dell' arcobaleno, come Corrimano di Giancarlo Bartoli arrivata in catalogo nel '79 hanno successo. Corrimano è una collezione di elementi modulari, una novità assoluta, un prodotto capace di costruire un percorso attrezzato, colorato, dinamico, funzionale e in linea con le richieste del mercato più evoluto ed esigente. Un successo che continua nel tempo e che non ha visto battute d'arresto.
http://www.bertocci.it/italiano/azienda/storia.htm

Wednesday, April 13, 2005

le bagonghe

Le Donne Sono

pompon di pompompere... cancan di cangaceire...)
Io ne ho avuta
una ch'era un guaio pi delle cambiali (Brasil... la la la...)
e piangeva alle feste e rideva ai funerali (fusil...)
marinai (maliarde son...)
questi uomini (le gattoparde...)
e le femmine sono lontani (occhi di spia...)
oceani... (negri e zumbon nella malia della passion...)
Io con una
mi ricordo il primo bacio che le detti (miomao...)
attento a dove il naso va
e lei rimase tutto il tempo a denti stretti (cacao...)
i cow boys
che sparano (l�nell'alcova...)
tappi e stesse cazzate e all'occhiello (quanti languor...)
un sedano... (su quel visin finto candor di porcellin...)
Le donne sono qualche cosa
di allegro e 1930
voci a colori pelle di mimosa
ombrosit�di ascelle
cuori nella tormenta...
le donne sgambano odorose
ed hanno sogni dentro un frullatore
insolite insolute insalate capricciose
si tolgono i peccati con lo smacchiatore...
Io di un'altra
che fu al buio gridolini e friggi friggi (che pall...)
quando accesi l'abat-jour
le scoprii l'orsetto con i baffi grigi (oval...)
naufraghi (e cellophan...)
su un tavolo (lucido e teso...)
che galleggia nel vino uomo in mare (stringono al sen...)
salvatelo... (quel fior del mal il cui velen ci fu fatal...)
Le donne sono streghe e fate
silenzio di occhi vento di ginestra
tutte le stesse gambe accavallate
bambine di cortile
direttrici d'orchestra...
le donne fanno l'improvviso
e uomo tu non potrai mai sapermi
e sono Eve e uve e male e mele in Paradiso
e noi chi siamo noi
i serpenti o i vermi... (i vermi...)
Le pattinatrici girano nella TV
tagliando un'aria di ghiaccio
saltano su appese a un braccio
e piccoli studiati gesti
e piroette nei costumi celesti
e le melette nelle guance
prendono fiato
e prenderanno un d�marito
e con la stessa grazia
ripiegheranno le ali gi...
(o buie baiadere... o belle caballere...)
O belle o brutte
le donne sono proprio tante
e se si potesse farne una sola (o quante figlie madama dor�..)
di tutte
ma anche quella sola no (non c'�..)
e sai che c'�(che c'�..)
che beviamo cantiamo saltiamo...
Alla faccia
alla faccia delle loro belle facce...
alla faccia
alla faccia delle loro belle facce...
alla faccia loro
alla faccia delle loro belle facce...
Bimbe solinghe strambe meringhe
bionde rambe stanghe fiamminghe
gambe ambre penombre lusinghe
lingue iraconde lunghe gioconde
limbi sponde onde profonde
linde fronde lavande ghirlande
bande carambe trombe marimbe
rumbe sambe mambi milonghe
conghe tumbe birimbe birambe
bambi colombe sgombri anaconde
aringhe oranghe dumbe bagonghe
grembi lombi rotonde culandre
ghiande caliende bombe ecatombe
lande tundre giungle feconde
ombre zombi calimbe macumbe
fionde pitonghe sghembe malandre
blande jumbe simbe mocambe
strombe rande nefande valanghe
monde mutande bumbe goganghe
umbre malombre langhe strapiombe
coimbre mustanghe burunde malinde...
danga que romba la coiomba...
aridanga que romba la coiomba..

Gandhi

La vita


Il nome GANDHI significa "droghiere" perché la sua famiglia dovette esercitare per un breve periodo del piccolo commercio di spezie. Nelle ultime generazioni tale famiglia ricoprì alcune cariche importanti nelle corti del kathiawar. Il padre Mohandas Kaba Gandhi era stato il primo ministro del principe rajkot. I Gandhi erano di religione vaishnava, appartenevano cioè ad una setta hindù con particolare devozione per vishnù.
Mohandas karamchad Gandhi tra i dieci e i diciassette anni frequentò la "high school" del kathiawar. Compiuti tredici anni, dopo due precedenti fidanzamenti sfumati per la morte precoce delle fanciulle prescelte dai suoi genitori, e da lui neppur conosciute, venne sposato ad una sua coetanea. All'età di trentasette anni, d'accordo con la moglie, decise di prendere il voto di castità, andando contro ai principi della sua religione. Ebbe un periodo di crisi , in cui egli credette di esser ateo, che si risolse con una confessione scritta al padre. Terminata la "High school" andò al college, dove seguì alcuni corsi, ma senza profitto. Così il 4 Settembre 1888 Gandhi si imbarcò a Bombay per raggiungere Londra, dove cerca di inserirsi nella società, diventando un gentleman, purtroppo senza i risultati che si era preposto. Perso l'interesse per la società londinese, egli si dedica alla lettura di vari testi, anche di altre religioni, dai quali capisce che la rinuncia è la forma più alta di religiosità che un uomo possa esprimere. I tre anni trascorsi a Londra da Gandhi furono per lui di lenta ed inconscia maturazione. Ottenuta l'abilitazione alla professione legale, scopo della sua vita a Londra, nel 1891 ritorna in India. A Bombay lo attendono cattive nuove, la madre è morta da qualche mese, e la professione che lui esercita non rende abbastanza per sdebitarsi con i fratelli che avevano sostenuto le spese per i suoi studi. Spinto dalle suddette ragioni, decise di partire per il Sud Africa per sbrigare un complicato affare legale per conto di una casa di commercio indiana, in modo da estinguere una buona parte del debito contratto con i fratelli. Arrivato in Sud Africa ebbe subito le prime esperienze personali, sul treno che doveva portarlo a destinazione, benché munito di biglietto, venne allontanato dallo compartimento di prima classe perché riservato ai bianchi. A Johannesburg per colpa della sua razza non trova albergo. Queste umiliazioni da lui subite non sono dirette soltanto a lui ma a tutta la sua razza. Spinto da un forte orgoglio convoca una riunione con la colonia indiana d'Africa, dove per far sì che tale gente venga accettata dalla collettività, esorta i commercianti ad essere il più onesti possibile, ad avere più cura della pulizia personale e a dimenticare le differenze di casta.
Si offre per impartire lezioni di inglese gratuitamente, in modo da istruire la gente che non lo sapesse, fonte di imbrogli e vari raggiri. Successivamente prende contatto con le autorità ferroviarie con le quali raggiunge un patto per cui gli indiani, ben vestiti ed ordinati, potranno usufruire del servizio ferroviario di prima o seconda classe. Dopo un anno di permanenza in Sud Africa, ed ormai risolta la questione legale per cui vi si era recato egli decide di reimbarcarsi per tornare in India, ma la gente che aveva conosciuto lo esorta a restare ancora per almeno un mese in modo da far da guida per gli analfabeti di colore; egli accetta pur non sapendo che quel mese diventeranno poi vent'anni.
Nel maggio 1894 fonda il "Natal indian congress" una associazione per la difesa degli interessi indiani nell'unione sudafricana. Nel 1896 torna in India per cercare appoggi alle sue teorie.
Al suo ritorno in Sudafrica viene aggredito e malmenato e sfugge a stento al linciaggio. Durante la guerra boera organizza un corpo volontario per assistere i feriti; finita la guerra scoppia a Johannesburg una epidemia di peste ed egli si prodiga per assistere i colpiti, esponendo con gioia la vita per i suoi persecutori. Nel 1904 sull'esempio di Tolstoi fonda a Phoenix, nei pressi di Durban, una colonia agricola, dove vi trasferisce la tipografia del giornale "Indian Opinion" fondato sempre nello stesso anno, in essa Gandhi riserva per sé i lavori più umili e faticosi. In questa colonia egli divide il terreno in appezzamenti di poco più di un ettaro, e vi insedia i suoi compagni di lotta; la regola della comunità è che ognuno deve guadagnarsi la vita con il lavoro dei campi. Durante la guerra degli zulù, scoppiata in quel periodo, e dove Gandhi si presenta con un corpo di ambulanza volontario che cura, e soccorre bianchi e neri, compie su di sé esperimenti di una pratica che diverrà poi familiare e cara: il digiuno, come mezzo di purificazione e di autodominio. Comincia da qui la satyagraha, ovvero la forza della verità, che diverrà l'arma dei deboli; basato su idee che Gandhi enunciò in un solenne comizio tenuto il 1° Settembre 1906. Nell'agosto dello stesso anno il governo obbligò tutti gli asiatici a munirsi di scheda di identità, a fornire le impronte digitali e a sottostare ad altre umilianti misure di polizia che li ponevano a livello di comuni criminali. Gandhi consigliò ai satyagrahi di rifiutare di farsi schedare, se multati, non dovevano pagare l'ammenda, se processati dovevano deliberatamente dichiarare di aver violato le leggi ed andare in carcere senza opporre resistenza.
Facendo così in breve le prigioni del Transvaal furono piene. Nel 1907 fu arrestato anche Gandhi, che ricevette l'intimazione di lasciare il paese entro 48 ore; avendo disobbedito fu processato e chiese al giudice di accusarlo in modo tale da avere una pena superiore ai suoi compagni. Nel 1914 finalmente il satyagraha prevalse sulla forza delle armi e delle leggi. Gandhi poté ritornare finalmente nella sua patria che ormai gli era divenuta straniera; ma prima volle trascorrere qualche settimana in Inghilterra la quale aveva appena dichiarato guerra alla Germania. Anche qui Gandhi non perde l'occasione per mettere in pratica le sue teorie, ed organizza subito un corpo di volontari indiani residenti in Inghilterra per curare gli inglesi feriti. La fatica ed il freddo lo fanno ammalare di pleurite così, avendo bisogno di un clima caldo come quello dell'India per curarsi, il 9 gennaio 1915 Gandhi sbarca a Bombay. Anche qui le occasioni per manifestare le idee della non violenza e della disobbedienza civile non mancarono affatto, infatti il 30 marzo 1919 ha inizio, a Delhi, la prima grande campagna di satyaghara su scala nazionale per protestare contro le misure restrittive che gli inglesi imponevano sulla libertà personale degli indiani, e che intendevano mantenere anche dopo la guerra.Gli aderenti furono invitati a firmare una formale dichiarazione redatta dallo stesso Gandhi, in cui si impegnavano a "disobbidire" nel caso in cui queste leggi venissero applicate. Poichè Gandhi proclamò il satyagraha un processo di auto purificazione sacra si decise disospendere il lavoro in tutta l'India per un giorno dedicando tale giornata al digiuno e alla preghiera. Tale processo non ottenne i risultati che ci si aspettava, anzi ebbero l'effetto contrario, così con un atto di grande coraggio il 18 aprile, Gandhi, non curante delle proteste degli estremisti, ordina la sospensione del movimento. Successivamente Gandhi assume la direzione di un settimanale in lingua inglese"YOUNG INDIA" e di un mensile in gujerati "NAVAJIVAN" per diffondere le sue idee. Nel novembre 1921 Gandhi viene condannato a trascorrere 2 anni di carcere per avere ripreso i moti della non violenza contro il governo inglese.Quando venne rilasciato la situazione politica era profondamente mutata, e il movimento di non collaborazione aveva perduto ogni vigore.Gandhi propose una nuova campagna di disobbedienza civile basata sulla legge del monopolio del sale che incideva negativamente sopratutto sui poveri. La mattina del 12 marzo 1930 seguito da degli studenti si diresse, a piedi, verso la costa per fabbricare qualche grammo di sale in spregio al monopolio.
Per ogni villaggio in cui egli passava si aggiungeva sempre più gente, per lo più contadini. Il 5 aprile Gandhi raggiunse il mare a Danni dove in mezzo ad una folla che lo acclamava raccolse qualche grammo di sale; da qui iniziarono i moti del sale: i contadini non pagarono più l'imposta terriera; il boicottaggio dei tessuti stranieri divenne generale: i funzionari legislativi furono colpiti da ostracismo. I negozianti si rifiutavano di vendere i loro generi più necessari. I tribunali divennero deserti. Gli inglesi cercarono dapprima di reagire facendo caricare i dimostranti dalla polizia e arrestare i violati della legge. Gandhi fù arrestato e la direzione della campagna fù assunta dalla moglie, ma venne arrestata anch'essa; succedettero a quest'ultima molti altri capi ma vennero tutti arrestati ed in poco tempo le prigioni furono di nuovo piene. Il 25 gennaio 1931 Gandhi ed altri membri dell'esecutivo del congresso vennero liberati senza condizioni; e al termine di una serie di colloqui tra il Viceré e Gandhi, nel febbraio-marzo 1931 fu raggiunto un accordo definito "patto Irwin-Gandhi" per cui il Governo britannico modificava le leggi sul monopolio del sale, liberava i detenuti politici e revocava le ordinanze speciali ed i procedimenti pendenti ed il Congresso in cambio accettava di partecipare alla Conferenza della "Tavola Rotonda", nella quale fu raggiunto un vago accordo sulle linee generali della nuova costituzione. Con l'approssimarsi del secondo conflitto mondiale Gandhi riprese i contatti con il movimento indipendentista, per dichiarare così allo scoppio della guerra l'India come paese che condannava il nazismo e il fascismo e come paese che non si sarebbe mai alleato ad una guerra mirante alla difesa dello status quo, avrebbe collaborato alla difesa della democrazia se questa sarebbe stata applicata anche all'India. Nell'agosto 1940 il governo Churchill, dopo il crollo della Francia oppose la richiesta di un trasferimento immediato dei poteri ad un governo provvisorio indiano, dopo ciò non avendo ottenuto ciò che voleva Gandhi riprese la disobbedienza civile. Questa situazione era molto delicata per il governo britannico che non poteva affrontare anche il problema dell'India visto che la maggior parte delle forze erano impegnate nel conflitto mondiale. Nessun tentativo di riprendere colloquio fu tentato fino alla fine della guerra, intanto la moglie di Gandhi morì in carcere dopo un digiuno di protesta. La svolta decisiva si ebbe nel 1945 quando i mussulmani esposero le loro tesi nelle quali essi auspicavano la creazione di uno stato mussulmano separato, formato con le province in maggioranza mussulmane. Queste tesi prevalsero e il 15 agosto 1947 l'India si spaccò in due Stati distinti: il Pakistan e L'Unione Indiana. Per definire i confini vennero istituite due commissioni miste ma che stentavano a raggiungere un accordo, questa situazione tesa e complicata scatenò un guerra tra mussulmani ed hindù che alla fine di quel fatale 1947 provocò circa un milione di morti e circa 5 milioni di profughi. In questa situazione Gandhi ormai vecchio e solo lottò con tutte le sue forze, pure quando l'India divenne indipendente, rischiando anche di morire di fame, ma riuscendo a portare la calma almeno a Calcutta. Si recò di nuovo a Delhi, dove le violenze degli estremisti hindù erano molto più accese; qui egli si recava ogni sera per pregare all'aperto, in quiete, ma la sera del 30 Gennaio 1948 un giovane fanatico militante lo seguì e lo uccise con colpi di pistola a ripetizione. Così si chiudeva la vita di Gandhi all'età di 78 anni dopo aver lottato per tutta la vita per affermare un ideale di non violenza e di amore, ed era caduto vittima di quelle stesse passioni che aveva cercato di esorcizzare.
http://www.rccr.cremona.it/stanga/progetto/gandhi/gandhi.htm

l'Osteria del Sole a Bologna

l'Osteria del Sole ( all'Archivio di Stato è stata trovata una carta del 1465, che attesta come l'Osteria del Sole fosse già in esercizio, proprio lì in via dei Ranocchi, un tempo chiamata Borgadello).
da non perdere

Friday, April 08, 2005

Uguaglianza 72521

Tutta l’opera di Ayn Rand è la celebrazione dell’uomo come di un essere eroico,
... E’ Uguaglianza 72521 che vive in una società oscurantista
LA VITA E' NOSTRA
Novelist and philosopher Ayn Rand was born Alissa Rosenbaum on February 2, 1905 in St. Petersburg, Russia. Her family lived in a large, comfortable apartment above the chemist shop owned by her father.

From her earliest years, the girl felt alienated from the dark, brooding atmosphere of Russia, but loved the bright world projected in stories appearing in foreign magazines. At age nine she made the conscious decision to become a writer.



In her teens, she discovered the works of great romantic writers such as Victor Hugo and Edmond Rostand. But as her private vision of human potential expanded, the social horizons of human possibility were shrinking around her. In February 1917 she witnessed the first shots of the Russian Revolution from her balcony. Soon, a communist gang nationalized her father’s shop. Almost overnight, her family was reduced to crushing poverty.

Against the growing squalor of Soviet life, the young woman nurtured a burning desire to abandon Russia for the West. She obtained a passport to visit relatives in Chicago, and left Russia and her family in January 1926, never to return. She arrived in New York City weeks later, with only $50 in her purse.

After a brief stay with her Chicago relatives – where she selected the pen name of Ayn Rand – she moved to Hollywood. The day after she arrived, she was given a car ride, and a job as a movie extra, by film director Cecil B. DeMille. Soon after, on the set of DeMille’s film King of Kings, she literally stumbled into the actor who would eventually become her husband, Frank O’Connor.

Over the next decade, Rand worked at odd jobs. In her spare time she mastered English, and churned out screenplays, short stories, and a novel. Her extraordinary perseverance and talent eventually paid off with two Broadway plays, and publication of her first novel, We the Living.

But the book that made her famous was The Fountainhead. Published in 1943, this great novel of American individualism presented Rand’s mature portrait of “Man as hero,” in the character of architect Howard Roark. Roark demands the right to design and build loyal only to his own ideals and principles. In his long struggle to succeed – a struggle not unlike Rand’s own – he eventually triumphs over every form of spiritual collectivism. This novel first presented Rand’s provocative morality of rational egoism, and later became a film starring Gary Cooper and Patricia Neal. It has remained a bestseller for over half a century, selling millions of copies.

If The Fountainhead created controversy, Atlas Shrugged fomented a furor. In this gigantic Romantic epic, Rand dramatized the major elements of her challenging new philosophy of “reason, individualism, and capitalism,” which she called “Objectivism.” This novel was to be the capstone of her literary and philosophic career.

After publication of Atlas Shrugged in 1957, Rand turned to nonfiction, elaborating her philosophy in many essays, columns, and public appearances. Her colorful and tumultuous life ended on March 6, 1982 at her New York apartment.

But in the years since her death, interest in her ideas has only increased. Today, she and her philosophy are the focus of books, film documentaries, magazine and newspaper articles, and a growing intellectual movement of scholars, organizations, and publications.

cenni storici - EBLA

EBLA

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Ebla
54 Km away from Aleppo, lies the excavation site that used to be the capital of an ancient kingdom. Ebla the ancient city found at Tell Mardikh is one of the most important archaeological discoveries in Syria.

In 1964 an Italian excavation team began to dig here and discovered this bronze age city. Ebla has been mentioned as one of the cities conquered in 2250 BC by the Akkadians from Mesopotamia under Naram Sin. It has been proved that Ebla was an important powerful kingdom, in the third and second millennia BC. Ebla has been considered something resembling a missing link, which now provides information on a kingdom that had important trading contacts with the Akkadians and Sumerians in Iraq, and north into Anatolia.

Not much is known about the people of this kingdom, although it is thought that the founders are of Amorite descent. Their language is known as Eblaic, and it was recorded on clay tablets in the Akkadian cuneiform. Ebla flourished greatly between 2400 and 2250 BC, as a trading city with a sophisticated economic and social system. It was destroyed by the Akkadians under Naram Sin in 2250 BC, and in 2000 BC was annexed into the Aleppo kingdom of Yamkhad. In 1600 BC it was conquered and heavily damaged by the Hittites. In 1450 BC it is recorded at Karnak by the Egyptian Pharaoh Thutmose III as a city that the Egyptians went through on their way to the Euphrates.

An Aramean fortress dating back to the 9th and 8th centuries BC, and other remains from the Persian and Byzantine show that it was still used, although it had lost its fame and was for the most part an abandoned city.

The city was circular and surrounded by a 20 to 30 meter thick wall and had a citadel or acropolis in the center of it. At four points round the city, the wall was perforated by gateways guarded by bastions with towers. One of these gateways is still evident on the southwest side of the city walls. The citadel at the center includes to palaces, the main one is the royal palace on the west side that consists of the royal quarters and an administrative area. There are also three caves below this where some of the royals were buried. The palace archives were found in the southern part of this palace. North of the tell are the remains of an Amorite fortress, which was found under a villa dating back to the Persian and Hellenistic periods.

Most of the artifacts and archives can be found at the Idlib museum.


Ancient city excavated at the site of Tell Mardikh on the River Orontes in Syria. Recent excavations have yielded evidence of the previously unknown language and history of a powerful state of the 3rd millennium BC. Although the site was occupied from the 4th millennium BC onwards the period of its greatest wealth and power was in thc mid 3rd millennium; a large royal palace of this period has yielded an archive of more than 15,000 clay tablets inscribed in the cuneiform script in two languages, Sumerian and the local language, a Semitic tongue now labelled Eblaitc. Work is still continuing on the tablets, but they have already revealed a wealth of information about the economy, political organization and religion of Ebla.

The city was clearly an important commercial centre, exporting woollen cloth, wood and furniture to areas as far flung as Ashur in Mesopotamia and Kanesh in Anatolia. The settlement of this period was destroyed, notably by the Akkadian ruler Naram-Sin but the city was rebuilt and a great palace complex and some wealthy burials of the early 2nd millennium BC have been excavated.

The Ebla texts include many Semitic names which recall those of the Old Testament but extravagant claims of a cult of Yahweh at Ebla and of texts mentioning the biblical patriarchs, the cities of Sodom and Gomorrah and the Flood story are without foundation .....


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An Online Research Center on the History and Theory of Anarchism
http://dwardmac.pitzer.edu/Anarchist_Archives/index.html