Tuesday, May 31, 2005

Cyrano de Bergerac

Savinien Cyrano de Bergerac
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Savinien Cyrano de BergeracSavinien Cyrano de Bergerac (Parigi, 6 marzo 1619 - Sannois, 28 luglio 1655) fu un poeta, letterato e libero pensatore del Seicento francese. La sua figura ha ispirato la celebre opera teatrale "Cyrano de Bergerac" di Edmond Rostand del 1897. Grazie ai suoi romanzi fantastici è oggi considerato uno dei precursori della letteratura fantascientifica.

Indice [mostranascondi]
1 Biografia

2 Le Lettere

3 I romanzi fantastici

3.1 L'altro mondo o Gli stati e gli imperi della luna


4 Opere principali

5 Frasi celebri

6 Il Premio Cyrano

7 Risorse in rete

8 Voci correlate


Biografia
Nato a Parigi nel 1619, dotato di un temperamento bizzarro e fantasioso, il suo nome completo era Savinien de Cyrano de Bergerac (Cyrano era in realtà il cognome e non il nome). Discendeva da un'antica famiglia parigina, passò la sua infanzia a Saint-Forget (oggi Yvelines) e fu a Parigi che compì i suoi studi e visse. Fu prima nell'esercito, dove si rese celebre per la spavalderia e i numerosi duelli. Si dedicò quindi alla letteratura, frequentando l'ambiente parigino dei libertini. Morì a soli 34 anni, nel 1655, per le gravi ferite riportate non durante un duello bensì dalla caduta di una trave.

De Cyrano fu uno dei più estrosi scrittori del Seicento francese, una personalità veramente eclettica: fu romanziere, drammaturgo, autore satirico, epistolografo, prima di morire scrisse persino i primi capitoli di un Trattato di fisica. Fu un libertino, quando ancora quel termine stava piuttosto ad indicare un'avanguardia culturale, una nuova filosofia di vita.

La sua è stata una figura dibattuta e assai controversa: è stato considerato alternativamente un martire del libero pensiero (Paul Lacroix), uno scienziato incompreso (Pierre Juppont, "L'oeuvre scientifique de Savinien de Cyrano dit: Cyrano de Bergerac", 1907), un libertino senz’arte ne parte (Lechevre), un razionalista militante (Weber) e perfino un alchimista e un iniziato (Eugène Canseliet).


Le Lettere
Le sue Lettere (Lettres, 1654), come era consuetudine del tempo, prescindono da riferimenti personali e biografici e costituiscono uno degli esempi più notevoli di prosa barocchista francese:

Signora mia,
non mi lamento solo del male che i vostri begli occhi hanno avuto la bontà di farmi; mi lamento ancor più della crudele sofferenza che provo a non vederli.
Avete lasciato nel mio cuore, quando me ne sono andato, un'idea arrogante che, col pretesto d'esser nata da voi, si vanta d'aver potere di vita o di morte su di me.
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I romanzi fantastici

Illustrazione per uno dei romanzi fantasticiLe opere più importanti di Cyrano de Bergerac sono considerati i suoi romanzi fantastici, ritenuti precursori dell'odierna fantascienza: L'altro mondo o Gli stati e gli imperi della luna (L'autre monde ou Les ètats et empires de la lune, pubblicato postumo nel 1657), probabilmente il suo capolavoro, e Gli stati e imperi del sole (Les ètats et empires du soleil, pubblicato postumo nel 1662). Si tratta di racconti fantastici, estremamente vivaci. Il racconto, nella più tipica e schietta prosa barocchista, è quello di un viaggio meraviglioso, realistico e poetico, nei paesi della Luna e del Sole. È un pretesto per l'esposizione di ardite teorie filosofiche, scientifiche e religiose: il movimento della terra, l'eternità e l'infinità dei mondi, la costituzione atomica dei corpi, i principi fisici dell'aerostato ecc.

Le conoscenze di alchimista (abilmente celate nei suoi romanzi) furono assai stimate da importanti studiosi dell’Ermetismo quali Fulcanelli e Eugène Canseliet.

L'altro mondo o Gli stati e gli imperi della luna

Manoscritto originale de L'altro mondo (clic per ingrandire)Rientrato in casa dopo una passeggiata al chiaro di luna in compagnia di amici, l'autore si mette intorno al corpo una cintura fatta di ampolle piene d'acqua di rugiada, la quale evaporando attratta dal sole lo solleva fino alla Luna. Sulla Luna Cyrano rimarrà poco, poiché gli abitanti lo scambiano per uno struzzo e lo mettono in un'uccelliera, e molti gli sono avversi; ha però modo di conoscere quello strano paese e di ascoltare qualcuno che glielo descrive e glielo spiega: sulla Luna un solo colpo di archibugio fa cadere un intero stormo di allodole bell'e arrostite; i versi delle poesie valgono come moneta per pagare gli osti; non c'è bisogno di orologi: tutti gli abitanti hanno una larga dentatura e un lungo naso, così quando vogliono sapere l'ora aprono la bocca ed espongono al sole il naso, il quale fa ombra sui denti come sul quadrante di una meridiana.


Opere principali
Il pedante gabbato (Le pédant joué, 1654, commedia in prosa)
La morte di Agrippine (La mort d'Agrippine, 1654, tragedia)
Trattato di fisica (Traité de physique, saggio)
Lettere (Lettres, 1654, epistolario)
L'altro mondo o Gli stati e gli imperi della luna (L'autre monde ou Les états et empires de la lune, 1657, romanzo fantastico)
Gli stati e imperi del sole (Les états et empires du soleil, 1662, romanzo fantastico)



Frasi celebri
Un bacio ... un apostrofo rosa fra le parole "t'amo".
E che cos'è un bacio? ... Un segreto detto sulla bocca, un istante di infinito che ha il fruscio di un'ape tra le piante ...